Sezione Campania
A cura di: Antonia Arena e Michele Grimaldi
1. IL QUADRO DI SINTESI SOCIO-ECONOMICO
Con una popolazione di 5.590.681 residenti (anno 2021) e 2.163.090 famiglie (anno 2019), la Campania rappresenta una Regione di grande dimensione (9,48% della popolazione italiana), con dinamiche demografiche che nell’ultimo triennio hanno fatto registrare un andamento essenzialmente negativo e in linea con la situazione nazionale: un calo significativo del 2,61% della popolazione, un incremento dello 0,67% delle famiglie, un incremento del 10,70% dell’indice di vecchiaia e un calo del 3,47% della popolazione straniera.
Sul piano economico, la Regione ha fatto registrare un calo significativo del 11,4% del tasso di crescita del PIL nel periodo 2007-2019, un calo del 0,48% del tasso di occupazione e un incremento del 12,58% degli addetti alle costruzioni nel periodo 2018-2021, infine un avanzamento del 47,97% della spesa del POR 2014-2020 (anno 2021), inferiore alla media nazionale.
In ordine alla tematica della pianificazione comunale, nel periodo 2018-2021 il tasso di rinnovo è stato del 13,10%, superiore alla media nazionale, a fronte di un incremento di consumo di suolo, che nello stesso periodo è pari allo 0,94%, dato superiore la media nazionale.

2. LO STATO DELLA LEGISLAZIONE REGIONALE
Legge Urbanistica Regionale | Legge Regionale sul Consumo di Suolo | Legge Regionale sulla Rigenerazione urbana |
La legge urbanistica regionale vigente è la n. 16 del 22 dicembre 2004 “Norme sul Governo del territorio”. Nel 2011 la Regione ha emanato il “Regolamento di attuazione per il Governo del territorio” previsto dall’articolo 43-bis della L.r. 16/2004. Nel 2019 il Regolamento è stato modificato dal Regolamento n. 7 del 13 settembre. La L.r. n. 19 del 22 giugno 2017 “Misure di semplificazione e linee guida di supporto ai Comuni in materia di Governo del Territorio”, ha modificato i termini di adozione e approvazione dei PUC, stabilendo all’art. 4, che “I Comuni adottano il Piano urbanistico comunale (PUC) entro il termine perentorio del 31 dicembre 2018 e lo approvano entro il termine perentorio del 31 dicembre 2019. Alla scadenza dei suddetti termini perentori, si provvede ai sensi dell’articolo 39 e del relativo regolamento regionale di attuazione per l’esercizio dei poteri sostitutivi”. | Non esiste in Regione Campania un provvedimento specifico. L’art. 2 della L.r. 16/2004 recita: “La pianificazione territoriale e urbanistica persegue i seguenti obiettivi: promozione dell’uso razionale e dello sviluppo ordinato del territorio urbano ed extraurbano mediante il minimo consumo di suolo […]” L’art. 3 (La rigenerazione urbana nella pianificazione urbanistica) della L.r. n. 13 del 10 agosto 2022 modifica la legge regionale 22 dicembre 2004, n. 16 introducendo il comma 9.bis. all’articolo 23 in cui è indicato: “La pianificazione urbanistica, nel perseguire le finalità di rigenerazione urbana, di sostenibilità ambientale, ecologica e sociale, di rafforzamento della resilienza urbana, di contrasto al consumo di suolo, è orientata a promuovere processi di sviluppo sostenibile delle comunità insediate attraverso le seguenti azioni prioritarie: […] limitazione dell’espansione e della dispersione degli insediamenti urbani favorendo processi di densificazione dell’edificato esistente […]” | Con l’art. 12 della L.r. 5 aprile 2016, n.6 si prevede di finanziare, tra l’altro, la riqualificazione degli spazi pubblici, l’ammodernamento delle reti tecnologiche in chiave innovativa e sostenibile, la promozione della mobilità urbana sostenibile. La L.r. n. 13 del 10 agosto 2022 “Disposizioni in materia di semplificazione edilizia, di rigenerazione urbana e per la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente” introduce la finalità di disciplinare nel territorio della Regione Campania gli interventi di rigenerazione urbana, al fine di contrastare il consumo del suolo, incentivando il recupero, il riuso e la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente e dei tessuti urbani favorendo usi compatibili degli edifici e degli spazi pubblici e privati, nonché promuovendo la qualità urbana ed architettonica. |
- La Regione Campania ha emanato una propria legge urbanistica nel 2004, sulla scia delle innovazioni prodotte in altre regioni. Le previsioni della legge sono state integrate dal Regolamento di Attuazione n.5 del 2011. La Regione, con la legge 19 del 2017, per accelerare il rinnovo della strumentazione urbanistica comunale, ha imposto termini perentori per l’adozione e l’approvazione dei PUC.
- Non esistono, in Campania, leggi regionali specifiche sul tema del consumo di suolo.
3. LO STATO DELLA PIANIFICAZIONE COMUNALE, I COMUNI CAPOLUOGO
AVELLINO | BENEVENTO | CASERTA | NAPOLI | SALERNO |
La città di Avellino ha approvato, nel gennaio 2008, il Piano Urbanistico Comunale che sostituisce il precedente Piano Regolatore Generale, risalente al 1991. | Il comune di Benevento ha rinnovato la propria strumentazione urbanistica (PUC) nel 2012. | Il Piano Regolatore Generale vigente risale al 1984. La città di Caserta è attualmente impegnata nel processo di revisione della strumentazione urbanistica. Con Delibera di G.C. N. 47 del 2017, la Giunta prende atto e approva il nuovo Preliminare di PUC. | La città di Napoli ha aggiornato il Piano Regolatore Generale nel 2004, con l’approvazione della Variante Generale al PRG. Nel 2020 ha avvito l’iter di redazione del Piano Urbanistico Comunale con la presa d’atto del Preliminare di piano (delibera G.C. N. 12 del 17.01.2020) | Il Comune di Salerno ha un PUC approvato nel 2007. Questo strumento è stato rivisto con alcune varianti nel periodo fra il 2008 e il 2015. |
- In Campania il tasso di rinnovamento dei piani è pari al 13,1%, superiore alla media nazionale del 6,6%.
- I Comuni capoluogo della Campania si caratterizzano per differenti stati dei processi di pianificazione. La città di Caserta ha lo strumento di pianificazione più vetusto, un PRG del 1984, nel 2017 ha avvito l’iter di aggiornamento con la redazione di un Piano Urbanistico Comunale, ma ad oggi il processo è fermo. Le città di Salerno, Avellino e Benevento, nell’arco dei successivi 4-8 anni dall’emanazione della legge regionale su governo del territorio, hanno redatto e approvato i piani urbanistici conformi alle nuove disposizioni normative; il Comune di Salerno ha anche aggiornato ed implementato il proprio PUC con varianti fino al 2015. Napoli, invece, giunta all’approvazione della variante al PRG in concomitanza con l’emanazione della legge regionale, ha avviato solo nel 2020 il processo di revisione, aggiornamento ed adeguamento dello strumento urbanistico con la redazione del preliminare di Piano Urbanistico Comunale. Le differenti esperienze mettono in evidenza una criticità condivisa tra diverse realtà territoriali: i tempi dei processi di pianificazione in Campania sono lunghi. Anche le possibilità di semplificazione degli iter offerti, nella norma, dalla bipartizione del piano in una componente strutturale e una programmatica non si sono concretizzate in opportunità per la redazione di strumenti urbanistici più flessibili. Un’accelerazione della pianificazione urbanistica è stata determinata dalla legge regionale n.31 del 28 dicembre 2021 che ha prescritto per i Comuni l’obbligo di adottare il Piano Urbanistico Comunale entro il 30 giugno 2022 e di approvarlo perentoriamente entro il 31 dicembre 2022. Contestualmente la Regione ha finanziato con 1.980.000,00€ 198 Comuni per la redazione dei piani.
- In Campania il 5% dei comuni è privo di strumento di governo del territorio, di questa percentuale solo il 15% è completamente inerte, mentre i restanti comuni hanno avviato processi di pianificazione: in particolare negli ultimi due anni il 22% ha avvitato l’iter di redazione del PUC e il 37% ha adottato il nuovo strumento regolatorio. Assumendo come spartiacque l’anno della legge regionale (dicembre 2004) in Campania il 61% dei Comuni ha uno strumento di pianificazione approvato precedentemente a tale data. Di questi, 70 comuni (21%) non hanno avviato processi di pianificazione, il restante 79% dal 2007 in poi ha manifestato la volontà di dotarsi di un piano aggiornato; in 107 casi il piano è stato adottato, per più della metà dei casi negli ultimi due anni. Il restante 34% dei comuni ha piani vigenti approvati dal 2005; nel 70% dei casi negli ultimi dieci anni. Anche in questi comuni, nel 23% dei casi sono stati avviati processi di aggiornamento dello strumento urbanistico, con un’incidenza maggiore (93%) come ovvio supporre, dei comuni con piani più vetusti.
4. LO STATO DELLA PIANIFICAZIONE DI AREA VASTA
PIANI TERRITORIALI E DI SETTORE
Piano Regionale Territoriale | Piano Regionale Paesaggistico | Piano di Assetto Idrogeologico | Piano Stralcio Difesa Alluvioni | Piano Regionale Attività Estrattive |
Piano approvato con L.r 13/2008. | Nel 2008 è stato approvato il Piano Territoriale Regionale contenente le “Linee Guida per il Paesaggio” Nel 2012 è stato presentato dalla Giunta Regionale un disegno di legge sul paesaggio. Nel 2016 è stata firmata la convenzione per la copianificazione con il ministero, che prevedeva la fine dei lavori, al 31/12/2017. Attualmente il tavolo tecnico insediato nel 2016 non ha concluso il suo lavoro. Nel 2019 è stato approvato il preliminare di Piano Paesaggistico Regionale con Delibera Giunta Regionale 560 del 12/11/2019 | La Regione Campania appartiene all’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale. Questa ricomprende le seguenti Autorità di Bacino che interessano il territorio campano: – Liri-Garigliano Volturno (PsAI rischio di frana e idraulico approvato D.P.C.M. del 12/12/2006 Gazzetta Ufficiale del 28/05/2007 n. 122) – Campania Centrale (PsAI 2015 -approvazione della D.G.R.C. n.° 466 del 21/10/2015 – BURC n.14 del 29/02/2016. )) – Campania Centrale (PsAI 2015) – fiumi Trigno, Biferno e Minori, Saccione e Fortore (PsAI 2007) – Regionale della Puglia (PsAI 2005) – Regionale di Campania Sud ed Interregionale del Sele (adottato in via definitiva con Delibera n. 22 del 02/08/2016 del Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino Regionale Campania Sud ed Interregionale per il bacino idrografico del fiume Sele, entrato in vigore dalla data di pubblicazione sulla G.U.R.I. n° 190 del 16 Agosto 2016) | Piano approvato con Delibera n.2 del Comitato Istituzionale Integrato del 3 marzo 2016. Primo Piano di Gestione Rischio di Alluvioni del Distretto idrografico Appennino Meridionale PGRA DAM è stato adottato, ai sensi dell’art. 66 del d.lgs. 152/2006, con Delibera n° 1 del Comitato Istituzionale Integrato del 17 dicembre 2015, è stato approvato dal Comitato Istituzionale Integrato in data 3 marzo 2016. Con l’emanazione del DPCM in data 27/10/2016 si è concluso il I ciclo di Gestione. Aggiornamento Piano di Gestione del rischio di alluvioni II Ciclo 2016/2021 (CIP Del n.2 del 20/12/2021) | Piano approvato con ordinanza di approvazione n. 11/2006 del Commissario ad acta. |
I PIANI TERRITORIALI PROVINCIALI
AVELLINO | BENEVENTO | CASERTA | NAPOLI | SALERNO |
Approvato con delibera CS n.42 del 25/02/2014 | Approvato con delibera del Consiglio Provinciale n. 27 del 26/08/2012 | Approvato con delibera del Consiglio Provinciale n. 26 del 26/04/2012 | Adozione (gennaio 2016) Pubblicazione della Proposta di PTC (BURC n. 18 del 18/12/2017) e apertura della fase delle osservazioni. Avvio del procedimento di formazione del Piano Territoriale Metropolitano (PTM). (Delibera del Sindaco metropolitano n. 258/2019) | Approvato con delibera del Consiglio Provinciale n. 15 del 30/03/2012 |
- In Regione Campania, quattro province hanno approvato il Piano Territoriale di Coordinamento in anni recenti, mentre la Città Metropolitana di Napoli sta portando a compimento con lentezza l’iter di approvazione.
- La Città Metropolitana di Napoli ha inteso il Piano Strategico come un laboratorio permanente di governance urbana, dentro cui tracciare una visione condivisa del territorio metropolitano, da costruire mediante politiche e azioni concrete e sinergiche. La programmazione 2020-2022 si basa su 6 assi: Cultura come sviluppo, Scuole presidio di legalità ed integrazione, Autostrade digitali, Consumo di suolo Zero, Ossigeno Bene e Città sicure. Il Piano Strategico prevedeva, inoltre, l’individuazione delle Zone Territoriali Omogenee sulla base di caratteri identitari e ragioni storiche, di contesti geomorfologici, naturalistici e paesaggistici, di relazioni funzionali e quadri economico-sociali che ne giustifichino la comune appartenenza. La proposta di suddivisione del territorio metropolitana elaborata nel 2019 non è ancora stata definitivamente approvata; tuttavia, il Piano Strategico risulta operativo mediante la stipula di accordi di programma siglati con i Comuni sulla base di progettualità inerenti agli assi di sviluppo strategico individuati dal Piano. Per quanto riguarda il Piano Territoriale Metropolitano (PTM), la Città Metropolitana ha avviato il processo nel 2019 con giusta deliberazione del Sindaco Metropolitano; nel mese di agosto dell’anno successivo sono state approvate le linee di indirizzo per la redazione del PTM all’interno delle quali sono stati individuati i temi prioritari per la funzione di governance assunta dalla Città Metropolitana con il PTM, sviluppando le azioni territoriali in sinergia con il Piano Strategico. I temi individuati sono: 1) tutela del suolo come risorsa preziosa e irriproducibile da valorizzare e tramandare alle generazioni future; 2) valorizzazione del paesaggio e del patrimonio culturale materiale e immateriale; 3) sicurezza del territorio rispetto agli impatti negativi dei fenomeni naturali ed antropici; 4) potenziamento delle reti infrastrutturali fisiche e virtuali; 5) funzionalità della rete ecologica metropolitana; 5) Area Metropolitana di Napoli “Porta del Mediterraneo”; 6) rafforzamento del senso di appartenenza alla comunità metropolitana; 7) definizione del ruolo della Città Metropolitana nelle dinamiche globali; 8) lotta ai cambiamenti climatici. Sulla base dei temi individuati e della definizione dell’iter procedurale, la Città Metropolitana sta redigendo il progetto preliminare del PTM e il Rapporto Ambientale Preliminare; tale attività dovrebbe essere conclusa nel mese di novembre 2022. Contestualmente la Città Metropolitana ha intrapreso il percorso di redazione anche del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), un piano strategico che nasce per soddisfare i bisogni di mobilità delle persone e migliorare la qualità della vita in città. Finalità del PUMS è quella di orientare le politiche e la programmazione della mobilità urbana nel breve, medio e lungo termine con un orizzonte di dieci anni. Il PUMS introduce un’innovazione fondamentale mettendo al centro le persone piuttosto che la gestione del traffico automobilistico. In quest’ottica e con l’obiettivo di assicurare la partecipazione attiva nel processo di pianificazione sono stati definiti quattro focus tematici: 1) mobilità ciclistica; 2) merci e logistica sostenibile; 3) mobilità delle persone con disabilità; 4) piano di bacino del trasporto pubblico. Infine, la Città Metropolitana è impegnata nell’attuazione di misure inerenti al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: in particolare i Piani Integrati Urbani e la Tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano. Il primo intervento rientra nella pianificazione di infrastrutture sociali, supporto alle famiglie, alle comunità e al terzo settore previste dalla Missione 5 – Coesione e inclusione. I “Piani urbani integrati” sono dedicati alle periferie delle Città Metropolitane e prevede la predisposizione di programmi urbanistici di rigenerazione urbana da redigere mediante forme di pianificazione urbanistica partecipata e di co-progettazione con il terzo settore. L’obiettivo di questi interventi è di trasformare territori vulnerabili in città smart e sostenibili, limitando il consumo di suolo edificabile. Il Sindaco metropolitana ha individuato 6 progetti finanziabili che interessano 5 Zone Territoriali Omogenee. L’intervento “Tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano” rientra, invece, negli investimenti per la tutela del territorio e della risorsa idrica previsti dalla Missione 2 – Rivoluzione verde e transizione ecologica. Questa linea di intervento prevede una serie di azioni a scala metropolitana per migliorare la qualità della vita e il benessere dei cittadini attraverso la tutela delle aree verdi esistenti e la realizzazione di nuove. In Città Metropolitana di Napoli sono stati finanziati 5 progetti che coinvolgono complessivamente 13 dei 92 comuni metropolitani.
5. LO STATO DELLA PROGRAMMAZIONE REGIONALE
Documento di Programmazione Economico e Finanziaria | Piano Operativo FESR | Programma di Sviluppo Rurale | Piano Energetico Regionale | Piano di Gestione dei Rifiuti | Piano Regionale dei Trasporti |
Nella seduta del 26 ottobre 2021 il Consiglio Regionale ha approvato il Documento di Economia e Finanza della Regione Campania DEFRC 2022-2024 | Linee attuative del P.O. (Delibera di Giunta Regionale n. 228/ 2016 Programma di Valutazione di dettaglio (PdV) 2021-2022 del P.O. FESR 2014-2020 (decreto N.44 del 08.03.2022) | Attualmente è in attuazione il ciclo 2014-2020 | Preliminare di PEAR (2017) Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR 2018) approvato con la L.R. n. 37/2018. Piano Energetico Ambientale della Regione Campania. (PEAR 2020) approvato con delibera di Giunta regionale n. 377 del 15/07/2020 e con presa d’atto con decreto della DG 2 – Direzione Generale per lo sviluppo economico e le attività produttive n. 353 del 18/09/2020 | Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Speciali (approvato 2013) Proposta di Aggiornamento 2022) Piano regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani (aggiornato 2016) | Piano approvato con L.r. 3/2002, modificato da successive leggi regionali e delibere |
Piano Regionale di Tutela delle Acque | Piano di Gestione delle Acque | Piano di Tutela della Qualità dell’Aria | Piano del Demanio Marittimo | PNRR-Next Generation Progetti regionali | Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile |
Approvazione del Piano di Tutela delle Acque (Delibera di Giunta Regionale n. 440/2021) | Approvazione del secondo Piano di Gestione Acque e del Piano di Gestione del Rischio Alluvione Distretto Idrografico Appennino Meridionale (2017) Adozione del progetto di aggiornamento del PGA ai sensi degli art. 65 e 66 del d.lgs. 152/2006. (Conferenza Istituzionale Permanente – seduta del 29 dicembre 2020) | app.:2006 agg.:2014 agg :2021 (delibera di Giunta Regionale n. 412/2021) | I progetti si articolano in riferimento alle Missioni individuate dal PNRR: 5 progetti per digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; 11 progetti per rivoluzione verde e transizione ecologica; 5 progetti per infrastrutture per la mobilità sostenibile; 4 progetti per istruzione e ricerca; 3 progetti per inclusione e coesione; 2 progetti per salute | Accordo Ministero dell’Ambiente – Regione Campania prot.12172 dell’11.12.2018 per la definizione e attuazione delle Strategie regionali per lo sviluppo sostenibile |
- I progetti proposti dalla Regione nell’ambito del PNRR-Next Generation sono 30, per un totale di finanziamenti richiesti pari a poco più di 17 miliardi di euro. Nel 30% dei progetti la Regione è unico soggetto attuatore, negli altri casi la realizzazione dei progetti è affidata alla collaborazione con altri soggetti come EAV, RFI, ANAS, Aziende sanitarie locali, Formez, partenariato pubblico privato (3 casi), amministrazioni locali in cooperazione (2). Per quanto concerne la tempistica riportata nel programma, è prevista la conclusione dei progetti entro i prossimi 4 anni con tempi variabili tra 1 e 2 anni per l’assunzione dell’obbligazione giuridicamente vincolante. I finanziamenti per il 64% sono destinati a progetti per realizzare la rivoluzione verde e la transizione ecologica; il 19% dei fondi sarà investito per migliorare le infrastrutture per la mobilità sostenibile; importi di poco differenti saranno destinati al miglioramento del settore della sanità e alla digitalizzazione; solo il 3% sarà destinato a istruzione e ricerca e meno dell’1% alle politiche di inclusione e coesione. Per la misura relativa all’abitare sostenibile, la rigenerazione urbana e l’inclusione sociale, nel gennaio 2022 è stato approvato l’elenco degli interventi ammessi a finanziamento in relazione al Bando per la riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica. 50 proposte di cui 8 presentate da ACER Campania, 2 dal Comune di Napoli e le restanti 40 dagli altri comuni campani (40). I progetti finanziati mirano alla riqualificazione del patrimonio immobiliare di edilizia residenziale pubblica, migliorando le prestazioni energetiche e la sicurezza sismica degli edifici e implementando la dotazione di spazi ed attrezzature pubblici. Inoltre, per la protezione e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale, tra giugno e settembre 2022 sono state presentate oltre 900 domande di finanziamento: a 203 interventi sono già state assegnate le risorse, per 758 domande è in corso l’istruttoria di valutazione.
- La Regione Campania è impegnata nella revisione e nell’aggiornamento di molti strumenti di programmazione regionale. Alcuni settori, in passato regolati da leggi regionali, sono oggi governati attraverso delibere e atti diversi, che rendono più difficoltoso riconoscere l’esistenza di una strategia globale (es. il caso dei trasporti).
- In Regione Campania sono attivi i Programmi Integrati Città Sostenibile (PICS), programmi complessi orientati al perseguimento di obiettivi di crescita socio-economica, rivitalizzazione energetica ed ambientale, miglioramento della qualità della vita ed efficienza. Questi Programmi sono finanziati con fondi europei e interessano 19 città medie della Campania, ossia quelle con una popolazione superiore a 50mila abitanti. I programmi prevedono azioni integrate rivolte al consolidamento e alla riqualificazione sostenibile della dotazione infrastrutturale, al contrasto alla povertà e al disagio, al miglioramento dell’accessibilità ai servizi per i cittadini, al miglioramento della sicurezza urbana e alla valorizzazione dell’identità culturale e turistica della città.
- La Regione Campania attraverso la propria strategia per il ciclo di programmazione 2021/2027 contribuisce al raggiungimento dei Goals dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Il modello di governance adottato per la Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile è quello di aver individuato una cabina di regia dedicata e di aver scelto un approccio inclusivo ed un’ampia partecipazione in tutte le fasi della decisione pubblica, unitamente al dialogo sistematico con i rappresentanti degli enti locali e delle parti economiche e sociali. La partecipazione si esplicita attraverso momenti di informazione, animazione territoriale e progettazione partecipata a livello locale per sviluppare una cultura condivisa sullo sviluppo sostenibile.
- La Regione inoltre partecipa al Green City Network per la condivisione delle policy e delle misure attivabili per realizzare cambiamenti in direzione sostenibile nelle città italiane che prediligano soluzioni avanzate, dalla bioedilizia alle tecnologie bioclimatiche, quelle a basso consumo energetico, ai processi circolari di gestione delle risorse, alla mobilità sostenibile, per abbattere le emissioni di gas serra e l’inquinamento dell’aria.
- Tra le azioni si ricorda: per l’agricoltura, l’approvazione della L.r n.15/2018 “”Disposizioni per la promozione, diffusione e ricerche di tecniche per l’agricoltura di precisione ed uso sostenibile delle risorse in agricoltura”; per la Riqualificazione Urbana, i protocolli per i Programmi Integrati Città Sostenibili (PICS); per la smart mobility, nelle aree interne della Campania il Piano strategico di sviluppo della Piattaforma tecnologica per la mobilità sostenibile e sicura “Borgo 4.0”. Tale Piano rappresenta il coordinamento tra strategica di azioni di ricerca e sviluppo, di innovazione tecnologica, sperimentazione di nuovi modelli e di nuove tecnologie della mobilità. “Borgo 4.0” coinvolge 54 imprese, le cinque università campane con i centri di ricerca pubblici ed il Cnr, in un piano complessivo di investimenti di oltre 76 milioni di euro, di cui 27 milioni di euro di cofinanziamento privato delle imprese.
6. AREE CRITICHE E TEMI SPECIFICI
- I progetti PNRR hanno sicuramente dato nuova linfa alla progettazione urbanistica in Campania. Si stanno rivelando l’occasione per poter realizzare interventi inerenti a temi quali la riqualificazione urbana, l’edilizia residenziale pubblica, l’efficientamento energetico, la sicurezza sismica, la dotazione di servizi ed attrezzature, in piccole, medi e grandi città della Regione, nei centri e nelle periferie. Alcune perplessità sorgono in relazione alle occasioni offerte dal PNRR e ai concreti risultati conseguibili. I progetti, infatti, sono stati presentati, per essere ammessi a finanziamenti in breve tempo ed anche la loro attuazione è scandita da tempi rigidi dettati dalla spesa delle risorse. Occorrerà pertanto monitore attentamente gli interventi realizzati in modo da garantire la qualità dei territori e dell’abitare ma anche per assicurare l’efficiente utilizzo delle risorse pubbliche.
- Uno dei punti critici della pianificazione territoriale in Campania è quello del governo del territorio della Città Metropolitana di Napoli. L’ex ente provinciale, a differenza delle altre province campane, non ha completato l’iter di approvazione del Piano Territoriale di Coordinamento, con il procedimento di elaborazione dell’ex PTCP che si protrae ormai da più di dieci anni. Nel frattempo, sono intervenute importanti innovazioni legislative, in primo luogo la legge 56/2014, che istituisce, fra le altre, la Città Metropolitana di Napoli, con compiti più ampi di quelli attribuiti alle province, segnatamente “adozione e aggiornamento annuale di un piano strategico triennale del territorio metropolitano” (art. 1, comma 44, lett. a). La Città Metropolitana di Napoli non ha avviato la redazione del suddetto piano strategico, mentre deve ritenersi che il PTC attualmente in fase di approvazione – pur con i limiti che lo caratterizzano – corrisponda al piano territoriale generale disciplinato dall’art.1 comma 44 lett. b. L’assenza di uno strumento di pianificazione sovracomunale ingenera, da un lato, incertezza per le amministrazioni comunali circa gli obiettivi da perseguire nell’azione di pianificazione, mentre d’altro canto si riscontra eccessiva discrezionalità, da parte dell’ente metropolitano, allorquando è chiamato a pronunciarsi sugli strumenti di pianificazione comunale, rallentando il processo di approvazione dei PUC. Altro punto critico riguarda la pianificazione di coordinamento portata avanti dalle province. Se fra il 2012 e il 2014 tutte le province – eccetto Napoli – hanno approvato il proprio strumento di pianificazione, ad oggi non emerge la volontà di aggiornare la parte “programmatica” di tali strumenti, come peraltro previsto dalla L.R. 16/2004, secondo la quale anche la pianificazione provinciale si attua mediante disposizioni strutturali e disposizioni programmatiche[1] (art. 3, comma 3). Tale stasi è probabilmente favorita dalla progressiva riduzione delle risorse umane e finanziarie a disposizione delle province, e dall’incerto quadro normativo nazionale.
[1] Il regolamento regionale 5/2011 (art. 9, comma 4) inoltre, specifica i contenuti della componente programmatica: “[…] limiti massimi e minimi dei carichi insediativi […] e le azioni rivolte a perseguire gli obiettivi di valorizzazione paesaggistica, diminuzione dei rischi di cui al primo quadro territoriale di riferimento del PTR, specificando le risorse e gli strumenti finanziari di supporto alle azioni.”