Sezione Marche

A cura di: Claudio Centanni, Viviana Veschi, Roberta Angelini, Giovanna Rosellini (INU Marche); Andrea Pellei, Silvia Spinaci (Regione Marche)

1. IL QUADRO DI SINTESI SOCIO-ECONOMICO

Con una popolazione di 1.489.789 residenti (anno 2021) e 641.099 famiglie (anno 2019), le Marche rappresentano una Regione di piccole dimensioni (2,53% della popolazione italiana), con dinamiche demografiche che nell’ultimo triennio hanno fatto registrare un andamento essenzialmente negativo e in linea con la situazione nazionale: un calo del 2,01% della popolazione, un incremento dello 0,34% delle famiglie, un incremento del 8,47% dell’indice di vecchiaia e un calo del 4,1% della popolazione straniera.

Sul piano economico, la Regione ha fatto registrare un calo del 9,4% del tasso di crescita del PIL nel periodo 2007-2019, un calo del 0,31% del tasso di occupazione e un leggero incremento dello 0,17% degli addetti alle costruzioni nel periodo 2018-2021, infine un avanzamento del 42,32% della spesa del POR 2014-2020 (anno 2021), uno dei più bassi a livello nazionale.

In ordine alla tematica della pianificazione comunale, nel periodo 2018-2021 il tasso di rinnovo è stato del 0,4%, molto più basso rispetto alla media nazionale, a fronte di un incremento di consumo di suolo, che nello stesso periodo è pari allo 0,83%, dato confrontabile con la media nazionale.

Variazione di indicatori in tema di sviluppo e di pianificazione

2. LO STATO DELLA LEGISLAZIONE REGIONALE

Legge Urbanistica RegionaleLegge Regionale sul Consumo di SuoloLegge Regionale sulla Rigenerazione urbana
L. R. 34/92 “Norme in materia urbanistica, paesaggistica e di assetto del territorio” (modificata con L.R. 16 agosto 2001 e L. R. n. 2/2011) In itinere la Proposta di Legge Regionale “Norme integrate per il governo del territorio”L. R. 22/11 “Norme in materia di riqualificazione urbana sostenibile e assetto idrogeologico (…)L.R. 14/21 Disposizioni in materia di rigenerazione urbana e attività edilizia Modifiche alla legge regionale 23 novembre 2011 n. 22 e legge regionale ottobre 2009 n.22
  • Il Governo del Territorio all’interno della Regione Marche è stato in questi ultimi anni pesantemente condizionato dal ritardo della riforma urbanistica, l’attuale Legge Regionale n. 34/1992 prevede un sistema di pianificazione ancora basato sui principi della 1150/42 e su rapporti gerarchici e non sussidiari tra gli Enti. La Legge Regionale n. 22/2011 “Norme sulla riqualificazione urbana sostenibile” ha introdotto significativi elementi di innovazione come il contenimento del consumo del suolo, tuttavia è innegabile che il contesto normativo regionale non consente un governo del territorio coerente con le attuali dinamiche socio economiche. L’iter per la riforma urbanistica, era stato avviato anche dalla precedente Amministrazione regionale nel 2013 con la proposta di Legge concernente “Norme sul Governo del Territorio”, che seppur non approvata, ha avuto il merito di stimolare un proficuo dibattito da parte degli stakeholders territoriali. Tuttavia gli eventi sismici che hanno colpito la Regione a partire da agosto 2016 hanno interrotto il dibattito avviato, innescando nel contempo una lunga sequenza di provvedimenti di tipo straordinario che, pur nelle difficoltà della ricostruzione, hanno prodotto strumenti innovativi per la disciplina urbanistica.
  • All’interno di questo contesto la nuova Amministrazione regionale ha ritenuto fondamentale lavorare, già dal suo insediamento a settembre 2020, su due differenti binari: la riforma urbanistica e la modifica dell’assetto legislativo attuale, al fine di intraprendere, coerentemente con modifiche normative al DPR 380/01 introdotte a livello nazionale, sia l’aggiornamento della legislazione regionale attraverso la stesura della L.R. n. 14/2021 “Disposizioni in materia di rigenerazione urbana e attività edilizia”, che l’avvio del processo di revisione della nuova legge urbanistica dal titolo “Norme integrate per il governo del territorio”.
  • La Legge Regionale n. 14 approvata a luglio 2021, sulla base del principio del contenimento del consumo di suolo, ha introdotto la definizione uniforme di rigenerazione urbana, contribuendo, anche in termini di semplificazione amministrativa, al riavvio del comparto edilizio a seguito della pesante crisi post pandemica. Il testo ha modificato la Legge Regionale 22/2011 e la Legge Regionale n. 22/2009, cd “Piano Casa” facendo proprie le recenti modifiche legislative introdotte dal Decreto Semplificazioni e dal Decreto Rilancio, che hanno esteso le agevolazioni fiscali alla ristrutturazione edilizia per promuovere interventi che prevedono incrementi di volumetria riconducibili a rigenerazione urbana e stabilisce le procedure necessarie ai Comuni per attuare i suddetti interventi. Nel merito la legge definisce le strategie integrate di rigenerazione urbana, “come complesso sistematico di trasformazioni urbanistiche ed edilizie concernenti aree e complessi edilizi caratterizzati da degrado urbanistico, edilizio, ambientale o socio‐economico, che non determinino consumo di suolo, realizzate secondo metodologie e tecniche di sostenibilità ambientale, rinaturalizzazione dei suoli consumati in modo reversibile, recupero dei servizi ecosistemici persi, de‐impermeabilizzazione, bonifica, innalzamento del potenziale ecologico‐ambientale e della biodiversità urbana, finalizzate alla priorità del riuso” da attuare nei diversi contesti locali. La legge prevede, che a seguito di una ricognizione finalizzata all’individuazione di aree degradate la cui criticità è legata ad aspetti che pregiudicano la sicurezza, la salubrità, l’integrità ambientale e il decoro urbanistico‐edilizio, venga avviato un percorso di rigenerazione urbana, di cui sono portati a conoscenza i soggetti pubblici e privati, a seguito del quale vengono individuati gli ambiti oggetto di intervento per i quali, ai sensi della lettera d) del comma 1 dell’articolo 3 del d.p.r. 6 giugno 2001 n. 380 (interventi di ristrutturazione edilizia), sono previsti ampliamenti fino al 20% della volumetria esistente, da attuarsi anche nell’ambito degli accordi di cui agli articoli 11 e 15 della legge 241/1990 e delle deroghe di cui all’articolo 14 del medesimo D.P.R. 380/2001, nei limiti ivi previsti.
  • Al contempo la nuova Amministrazione regionale ha avviato il processo di riforma della LUR attraverso la redazione della bozza preliminare della proposta di legge “Norme integrate per il governo del territorio”.Principale obiettivo del testo è il riordino della normativa di settore sia di livello urbanistico che edilizio, pertanto la proposta si presenta al contempo sia come un “Testo Unico” che come “Legge di principi”. Tale modello, composto di una struttura normativa articolata in 4 titoli suddivisi fra quelli a carattere prevalentemente urbanistico, I, II, IV e quello di carattere prevalentemente edilizio, III, demanda la propria applicazione alla stesura del successivo “Regolamento attuativo” con cui dovrnno essere stabiliti indirizzi, direttive, caratteristiche generali, specifiche tecniche dei principali elaborati e i relativi procedimenti amministrativi atti a disciplinare le nuove modalità esecutive. La proposta di legge è stata licenziata ed inviata agli stakeholders del territorio a marzo 2022 a seguito delle fasi di ascolto svolte dal dicembre del 2021 fino al febbraio 2022, successivamente con le consultazioni preliminari svolte dal metà marzo fino a metà giugno del 2022, è stato redatta una seconda bozza che ha l’indubbio merito di mettere a sistema le varie esperienze maturate negli ultimi 20 anni in Italia (leggi urbanistiche regionali) con i nuovi strumenti innovativi della pianificazione e della programmazione a livello nazionale sviluppati in attuazione dei fondi nazionale ed europei. Coerentemente con i nuovi strumenti di pianificazione sviluppati nella ricostruzione nei comuni del cratere la proposta introduce una nuova stagione di pianificazione e programmazione integrata basata sulle sopraggiunte necessità legate alla prevenzione dal rischio, alla richiesta di sicurezza, alla resilienza dei territori, con conseguente contenimento dell’uso del suolo e implementazione della rigenerazione urbana intesa come ripristino e riavvio delle dinamiche urbanistiche interne ai tessuti consolidati. Gli strumenti proposti nel cratere sismico, partendo dall’individuazione di specifiche componenti (ad esempio di fragilità, valori, vincoli, pressioni), assumono di fatto i connotati di una pianificazione anche di livello intercomunale, che affronta al contempo, sia il cambiamento del territorio in atto che le prospettive di sviluppo (ad esempio nel tema della ricostruzione, nel tema della protezione da eventi calamitosi – sisma, alluvioni, esondazioni -, nel tema del turismo, nel tema della rigenerazione urbana, nel tema della riconversione funzionale economica, etc.).  All’interno del processo di condivisione la sezione regionale INU Marche ha inviato un contributo focalizzato sui tre titoli di carattere urbanistico attraverso una revisione puntuale degli elementi cardine della proposta normativa articolata secondo i seguenti temi:
    • PRINCIPI: Semplificazione; Contenimento del consumo di suolo, Dimensionamento dei piani urbanistici, Dimensionamento dei piani urbanistici, Dotazioni territoriali, Valutazione di sostenibilità ambientale, Articolazione della città consolidata, Compensazione e la perequazione urbanistica Competenze;
    • STRUMENTI: Quadro conoscitivo, Rapporto tra i vari livelli di pianificazione, Rapporto con la normativa nazionale e i suoi strumenti, Documento Programmatico per la Rigenerazione Urbana (DPRU);
    • PROCEDIMENTI e TEMPISTICHE: Regolamento Attuativo, Procedura di approvazione degli strumenti di pianificazione, Strumenti di pianificazione all’interno del cratere.

3. LO STATO DELLA PIANIFICAZIONE COMUNALE, I COMUNI CAPOLUOGO

ANCONAASCOLI PICENOFERMOMACERATAPESARO-URBINO
1994 PRG approvato 2010 Documento Programmatico 2015 Agenda Urbana 2017 Piano Strategico  2016 PRG approvato 2016 Ascoli Smart city redatto2006 PRG approvato  1995 PRG approvato 2016 Piano Strategico redatto  2003 PRG approvato 2018 Piano Strategico 2024 candidatura capitale della cultura
  • In ordine alla pianificazione comunale, si sottolinea il trend negativo del relativo tasso di rinnovo, che dal 6,1% nel periodo 2015-2018 è passato allo 0,4% nel periodo 2018-2021.
  • Rispetto al quadro tracciato nel RdT del 2019 la situazione non ha subito significative variazioni, in quanto la mancanza della riforma ha di fatto confermato la tendenza dei comuni capoluogo a non intraprendere processi di revisione dei propri strumenti urbanistici generali. Attualmente solo pochi comuni di medie dimensioni, non capoluogo di provincia, stanno predisponendo la variante generale al PRG vigente attualmente in fase di scoping ai sensi del D.lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. (Fano, Osimo, e alcuni comuni di dimensioni minori). Al contempo la pianificazione strategica variamente declinata dai Comuni capoluogo negli anni precedenti a supporto dei propri PRG, continua la propria funzione di attivatore delle politiche urbane attraverso la partecipazione ai nuovi bandi nazionali e regionali:
    • bando PINQuA del 2021, a cui hanno partecipato tutti i comuni capoluogo oltre alla regione Marche con 3 programmi: CONNETTERE PER RIGENERARE localizzato nei comuni di Senigallia e Falconara, LA CITTÀ CONTEMPORANEA OLTRE LE MURA E TRA LE RETI localizzato nei comuni di Jesi, Castelbellino, Monte Roberto e Maiolati Spontini. RINNOVA MARCHE: NOVE INTERVENTI PER RIABITARE I CENTRI STORICI IN QUALITÀ URBANA E SICUREZZA localizzato nei Comuni di Cagli Monsampolo del Tronto, Montelupone, Muccia, Osimo, Palmiano, Petriano, Sassoferrato, Visso bandi PNNR per la rigenerazione urbana
    • FONDI FESR-FSE 2020-2026 dedicati all’Agenda Urbana.
  • Parallelamente nella pratica ordinaria l’attuazione dei PRG ha trovato risposta nell’ambito dell’aggiornamento normativo della LUR 34/92 che ha introdotto, sulla base del principio della semplificazione amministrativa la possibilità di aggiornamento puntuale dello strumento urbanistico per specifici obiettivi. Attualmente la procedura che consente l’abbreviazione dei tempi amministrativi e l’approvazione in Giunta, anziché in Consiglio di Varianti semplificate, insieme alla procedura che prevede la possibilità di apportare in sede di procedimento SUAP specifiche varianti al PRG basate su esigenze strutturali del comparto economico esistente, risultano essere gli strumenti maggiormente utilizzati dagli enti locali per rispondere alla rigidità del principio di CONFORMITA’ al PRG che è ancora uno dei cardini dell’attuale LUR. L’introduzione di questi articoli nel corpo della attuale 34/92 di fatto tiene conto di quella che è stata definita la Rigenerazione dei Piani, o meglio laRevisione dei Piani da effettuare a legislazione costante, attraverso non Varianti Generali, ma variazioni incrementali (Varianti parziali) in tempi sostenibili. Tale approccio, congiuntamente all’attuale periodo economico, espone quindi a due principali considerazioni:
    • la prima, di ordine “strutturale”, presuppone una visione della città non più scollegata dal suo tessuto economico e sociale, da programmare anche attraverso l’utilizzo di strumenti di pianificazione di settore non previsti dalla LUR: Piani Strategici partecipati, Piani Specialistici legati ai nuovi temi dell’ambiente (come il PAESC Piano di Azione per Energia Sostenibile e il Clima) o della accessibilità (come il PUMS Piano Urbano Mobilità Sostenibile), ricerca di finanziamenti attraverso bandi di livello comunitario nazionale e regionale sempre più caratterizzati come veri e propri Progetti Urbani Strategici, che mettono in competizione città e territori su cui anche i comuni sono chiamati ad esprimersi già dalla fase concertativa;
    • la seconda, di ordine “operativo”, denota una maggiore esigenza dei territori di interventi puntuali che non incidono sulla strategia generale della pianificazione comunale, ma piuttosto riguardano la modifica di situazioni all’interno del tessuto consolidato.
  • L’utilizzo costante da parte dei Comuni di varianti parziali per la gestione e l’aggiornamento della pianificazione vigente individua un tema fondamentale del nuovo modello di Piano che verrà discusso al XXI Congresso INU di Bologna che è quello del passaggio dal principio di CONFORMITA’ al PRG a quello di COERENZA con il PRG

4. LO STATO DELLA PIANIFICAZIONE DI AREA VASTA

I PIANI TERRITORIALI E DI SETTORE

PIANO REGIONALE TERRITORIALEPIANO REGIONALE PAESAGGISTICOPIANO L’ASSETTO IDROGEOLOGICO (PAI)  PIANO DI GESTIONE INTEGRATA DELLE ZONE COSTIERE (PIANO GIZC)PIANO REGIONALE ATTIVITÀ ESTRATTIVE
2000 PIT 2008 STRASS 2006-2010 (scaduto)  1989 PPAR 2012 PPR (adeguamento) Predisposto ma non approvato2004 approvato DPCM 14/03/2022 GU del 10/05/2022 Approvazione (P.A.I.) 2016 Aggiornamento  2019 approvazione 2022 modifiche normative DGR n. 1015 DEL 08/08/2022;  2002 Piano Regionale delle Attività Estrattive (PRAE) 2003 Macerata 2003/2010 Pesaro 2005 Ascoli Piceno 2005 Ancona Fermo – utilizza il piano della Provincia di Ascoli Piceno

I PIANI TERRITORIALI PROVINCIALI

ANCONAASCOLI PICENOFERMOMACERATAPESARO-URBINO
2003 PTC approvato2007 PTC approvato2015 PTC approvato2001 PTC approvato2000 PTC approvato
  • Anche nel territorio marchigiano la riforma istituzionale delle Province ha di fatto aperto una fase di riconfigurazione che ha fortemente influenzato le attività di pianificazione e programmazione di tali enti in quanto la pianificazione di area vasta è ad oggi  demandata a pianificazioni intercomunali e regionali su temi specifici, anche innovativi, come le infrastrutture verdi e blu e la mobilità ciclopedonale, che nella pratica ridefiniscono contorni e scelte anche dei Piani Territoriali di Coordinamento. Tali progettualità, attuabili con strumenti di programmazione negoziata, consentono di perseguire importanti finalità pubbliche e un miglioramento delle condizioni urbanistiche, sociali, fisiche ed economiche di parti di territorio “di area vasta”. Nella Regione Marche lo strumento giuridico maggiormente utilizzato dagli attori locali è l’ Accordo di Programma, attraverso il quale è possibile apportare modifiche sui diversi strumenti pianificatori, previa ratifica dei relativi organi, così come previsto dall’art. 34 del D.Lgs 267/2000 declinato nella normativa regionale sia dall’art. 26 bis della L.R.34/92 che dall’art. 5 della LR 22/2011 come “Accordo di programma Intercomunale”.
  • In tema di area vasta si segnala prioritariamente l’avanzamento delle seguenti progettualità:
    • “Ciclovia della Marche”, rete ciclabile regionale per lo sviluppo della mobilità ciclistica marchigiana un investimento per 46,3 milioni di euro che consentirà la realizzazione di ulteriori 247 km di ciclabile, per un totale di 432 km di percorsi disponibili: più del doppio di quelli già esistenti (162 km); le principali direttrici di sviluppo coinvolgono la litoranea (individuata come Ciclovia adriatica, nell’ambito del progetto nazionale delle ciclovie turistiche) e le dodici vallate regionali dei fiumi: Foglia, Metauro, Cesano, Misa, Esino, Musone, Potenza, Chienti, Tenna, Ete Vivo, Aso, Tronto.
    • “Tavolo Tecnico Regionale permanente di Coordinamento dei Contratti di Fiume” (Delibera di Giunta n. 217 del 18-03-2016) che attualmente coordina la sottoscrizione di n. 14 contratti di fiume aventi come obiettivo la tutela della salvaguardia dal rischio idraulico e la corretta gestione delle risorse idriche attraverso la valorizzazione dei territori fluviali contribuendo allo sviluppo locale. Entro l’anno 2021 sono stati sottoscritti i contratti dei seguenti fiumi: (CdF) Foglia, Metauro e Torrente Arzilla, Biscubio, Bosso, Burano e Candigliano, Cesano, Misa-Nevola, Esino, Musone, Alto e Basso Potenza, Fiastrone e Lago di Fiastra, Fiastrella, Aso, Tesino e zona umida Sentina.

5. LO STATO DELLA PROGRAMMAZIONE REGIONALE (a cura della sezione regionale)

Documento Programmazione Economico e Finanziaria – DEFRPiano Operativo POR-FESRProgramma di Sviluppo Rurale PSRPiano Energetico Regionale-PEARPiano di Gestione dei Rifiuti -PRGRPiano Regionale dei Trasporti
approvato 2022-2024 D.A. n. 28 approvato C (2015) n. 926 del 12/02/2015 approvato V modifica C(2022) 2243 del 4.4.2022 approvato C (2015) 5345 del 28/07/2015. approvato VIII modifca C (2022) 3885 del 7/06/ 2022. approvato PEAR 2020 DGR 662 del 27/06/2016 approvato D.A.C.R. 14/04/2015 n. 128  approvato 2009 (1°proposta) 2015 in corso
Piano Regionale di Tutela delle Acque PTAPiano di Tutela della Qualità dell’AriaStrategia Regionale di Sviluppo So-stenibile (SRSvS)PNRR-Next Generation Progetti regionali  
approvato delibera DACR n.145 del 26/01/2010approvato delibera DACR n.143 del 12/01/2010approvato DAAL n° 25 del 13/12/2021  Cfr paragrafo seguente  
  • Il quadro della Pianificazione e programmazione marchigiana continua a descrive una Regione che non rimane indietro rispetto ai mutamenti del territorio e del quadro normativo; rispetto ai piani riportati nel RdT 2019 che continuano ad essere attivi, si menziona: la redazione del fondamentale “Atlante del Consumo di Suolo”, gli aggiornamenti dei vari strumenti di settore, l’approvazione di leggi avanzate come quella che istituisce e disciplina la Rete ecologica REM.  Nel periodo in esame inoltre si rileva:
    • la conclusione dell’iter di approvazione della legge in materia di Valutazione di impatto ambientale (VIA) con la Legge Regionale n. 11 del 9/05/2019;
    • la revoca della D.G.R. 1813/2010 e la contestuale nuova approvazione delle Linee guida regionali per la Valutazione Ambientale Strategica con il DGR n. 1647 del 23/12/2019 e i successivi Decreti della P.F. n. 13 del 17/01/2020 e n. 198 del 17/07/2021;
    • l’approvazione con delibera amministrativa n. 104 del 06/12/2019  del Piano di Gestione Integrata delle zone Costiere (PIANO GIZC) a cui è seguita una variante non sostanziale approvata con DGR n. 1015 del 08/08/2022;
    • l’approvazione della Strategia Regionale di Sviluppo So-stenibile (SRSvS) avvenuta con DAAL n° 25 del 13/12/2021 che individua, sulla base dell’Agenda 2030, cinque scelte strategiche, affiancate da fattori abilitanti denominativettori di sostenibilità, declinate in 19 obiettivi per i quali sono state individuate le azioni che concorrono alla loro realizzazione. Perno della strategia è il tema della resilienza territoriale per la quale ha individuato tre direttrici di sviluppo una delle quali riflette la scelta strategica del cambiamento climatico, per la sua natura trasversale. Per tale tematismo, che necessita di strategie consapevoli, condivise e basate sui dati certi, si prevede la definizione di un “Piano regionale di adattamento ai cambiamenti climatici” che indica le scelte da intraprendere per avere città, imprese e territori più pronti ad adattarsi “rafforzando la resilienza” in un’ottica complessiva di diminuzione degli impatti causati sulla natura e sulla società.  Il percorso, sviluppato sotto la guida di una cabina di regia trasversale dai Dipartimenti della Regione Marche, avvalendosi di un team di ricercatori e in dialogo con i settori economici e con la cittadinanza, prevede, all’interno del procedimento di VAS, incontri pubblici di formazione e consultazione configurati come un percorso di accompagnamento alla pianificazione, finalizzato ad integrare le considerazioni ambientali sin dall’avvio del processo di elaborazione del Piano, al pari delle considerazioni di ordine economico e sociale, orientando il Piano verso la sostenibilità.

6. AREE CRITICHE E TEMI SPECIFICI (a cura della sezione regionale)

  • I temi specifici individuati nella Regione Marche sono i seguenti:
    • Progettualità PNRR Next Generation
    • progettualità PNRR nazionale e del Piano Nazionale Complementare per le Aree sisma 2009 e 2016
  • Le principali misure a coordinamento e monitoraggio della Regione Marche programmate con i fondi individuati dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e il Piano Nazionale Complementare (PNC) hanno prodotto prioritariamente interventi afferenti i temi della rigenerazione urbana e della resilienza dei territori riassumibili nel quadro sinottico sottostante secondo le linee di intervento (missioni) indicate dal Piano.
  • A valere sul sistema di finanziamento nazionale nella seconda metà del 2022 è stata registrata l’apertura di 84 appalti PNRRprevalentemente alla rigenerazione urbana, alla tutela del sistema idrico,all’analisi della qualità dell’aria e alla riqualificazione e realizzazione degli ospedali a cui seguiranno soprattutto le procedure riferite alla rigenerazione urbana e all’housing sociale definite alla Missione 5, Componente 2 del Piano, o inserite nel “Piano innovativo per la qualità abitativa (PinQuA)”.
MissioneComponenteInvestimentoAmbito di Intervento – specificoDotazione finanziaria PNRRDotazione finanziaria PNC (agg.)
1.Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura3.Turismo e Cultura 4.01.3: Migliorare l’efficienza energetica di cinema, teatri e museiUn settore culturale più sostenibile: cultura e ambiente vanno di pari passo300 milioni di euro 
2.Rivoluzione verde e transizione ecologica3.Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici1. Efficientamento energetico edifici pubbliciEdifici e territorio più sicuri, illuminazione pubblica più efficiente2,42 mld di euro 
 4.Tutela del territorio e della risorsa idrica2.2Interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei comuniEdifici e territorio più sicuri, illuminazione pubblica più efficiente6 mld di euro 
5. Inclusione e coesione2. Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore2.1: Investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado socialeRistrutturare gli edifici pubblici e riqualificare le aree degradate per dare una nuova vita alle città3,3 mld di euro 
  2.2 Piani Urbani IntegratiPeriferie delle Città Metropolitane più sicure e sostenibili2,49 mld di euro210 milioni di euro
  2.3 Programma Innovativo della Qualità dell’abitare (PINQUA)Nuovi alloggi pubblici per un miglioramento della qualità delle abitazioni2,8 mld di euro 
6.Salute2. Innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario1.2. Verso un nuovo ospedale sicuro e sostenibile 1,64 mld di euro1,45 mld di euro

Le linee di intervento addizionali finanziate dal Piano Nazionale Complementare (PNC)

MissioneComponenteInvestimentoAmbito di intervento – generaleDotazione finanziaria PNC
5. Inclusione e coesione / PNC-B.1Interventi speciali per la coesione territorialeInterventi per le aree del terremoto del 2009 e del 2016La rinascita economica e sociale delle aree terremotate tra Lazio, Marche, Abruzzo e Umbria1,78 mld di euro
4. Rivoluzione verde e transizione ecologica / PNC-C.13Efficienza energetica e riqualificazione degli edificiSicuro, verde e sociale: riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblicaUna casa più sicura e più verde per i cittadini2 mld di euro
6.Salute / PNC-E.2 Verso un nuovo ospedale sicuro e sostenibile 1,45 mld di euro
  • Particolare approfondimento viene effettuato per il Piano innovativo per la qualità abitativa (PinQuA) dove sono atterrati nel territorio regionale progettualità sia a controllo regionale che comunale per la cifra stanziata di: Regione Marche 44,980 milioni di euro; Comune di Pesaro 14,975 e 14,883 milioni di euro; Comune di Macerata 14,994 milioni di euro; Comune di Fermo 15 milioni di euro; Comune di Ascoli Piceno 75 (progetto pilota) e 15 milioni di euro., per un totale a settembre 2022 di   194,752 milioni di euro (fonte: https://bim.acca.it/pinqua-programma-innovativo-nazionale-qualita-abitare/)
  • Per l’attuazione del Piano Nazionale Complementare Sisma 2009-2016 nelle Marche sono stati complessivamente presentati per la misura A, destinata essenzialmente a soggetti pubblici e finalizzata a migliorare la sicurezza, la sostenibilità e la connessione digitale dei territori, 276 progettualità per una cifra totale finanziale di 213 milioni di euro relativi alle cinque sub misure del piano: A2.1 – Rifunzionalizzazione edifici per cui sono in arrivo 16.103.822 euro, A3.1 – Rigenerazione Urbana (24.593.134 euro), A3.2 – Progetti per la conservazione e fruizione dei beni culturali (3 milioni), A3.3 – Percorsi e cammini, impianti sportivi (12.748.200 euro) e A4.5 – Strade comunali (7.460.695 euro).
  • All’interno di questo contesto molto dinamico bisogna pertanto prendere atto che un tema ancora molto presente nelle Marche resti quello della ricostruzione post sisma e quindi del ruolo e dell’efficacia della pianificazione nella ricostruzione. Fra le ordinanze del Commissario straordinario del Governo per la ricostruzione nei territori dei Comuni delle Regioni di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria sono particolarmente significative dal punto di vista urbanistico:
    • Ordinanza n. 25 del 23 maggio 2017 “Criteri per la perimetrazione dei centri e nuclei di particolare interesse che risultano maggiormente colpiti dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016”;
    • Ordinanza n. 39 del 8 settembre 2017 “Principi di indirizzo per la pianificazione attuativa connessa agli interventi di ricostruzione nei centri storici e nuclei urbani maggiormente colpiti dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016” che introduce lo strumento del DDR – Documento Direttore della Ricostruzione;
    • Ordinanza 107/2020 (successivamente completata e integrata dall’Ordinanza n. 111 del 23.12.2020), introduce importanti elementi di novità nella ricostruzione, fornendo nuovi indirizzi per la pianificazione e ulteriori disposizioni di accelerazione della ricostruzione privata. In allegato sono emanate anche specifiche Linee Guida su “Principi e indirizzi per la redazione dei Programmi Straordinari di Ricostruzione e indirizzi comuni per la pianificazione”. La novità introdotta dall’Ordinanza riguarda in estrema sintesi il fatto che i Piani Attuativi del DL 189/2016 sono facoltativi e gli interventi di ricostruzione privata, se “conformi”, sono immediatamente attuabili e non condizionati all’approvazione dei piani attuativi, i PSR possono anche contenere scelte aventi efficacia di variante urbanistica, ed infine che i PSR possono riguardare singoli Comuni, loro ambiti specifici, ma anche più Comuni con progetti e azioni di livello intercomunale.
    • A cui si aggiungono le due Leggi i cui contenuti legati all’esigenza dello snellimento procedurale e alla esigenza di una strategia territoriale per supportare sono state ampiamente evidenziate nel precedente RdT:
      • L.R. Marche n.25 del 2/8/2017 “Disposizioni urgenti per la semplificazione e l’accelerazione degli interventi di ricostruzione conseguenti agli eventi sismici del 2016”
      • L.R. Marche n.1 del 04/01/2018 “Nuove norme per le costruzioni in zone sismiche nella regione Marche”
    • La possibilità di programmare la ricostruzione secondo diverse modalità restituisce di fatto  un territorio a velocità intermittente dove gli 87 comuni della Regione hanno la possibilità di programmare la ricostruzione secondo diverse modalità: il basilare DDR, Documento Direttore per la Ricostruzione, che fornisce un inquadramento a carattere strategico per orientare le azioni dell’Amministrazione comunale nei diversi ambiti di intervento e coordinare la mobilitazione delle risorse economiche, la possibilità di prevedere aree di SUM Struttura Urbana Minima a cui è demandato il compito di avviare la riduzione del rischio sismico a scala urbana per poi diventare parte del PRG,  la possibilità di aderire ad una programmazione strategica di ricostruzione PSR Programma Strategico di Ricostruzione riferita al territorio comunale o anche a territori amministrativamente consorziati.
    • Il quadro relativo all’avanzamento della ricostruzione legata all’applicazione di strumenti derivati dalle suddette Ordinanze, a settembre 2022, risulta il seguente:

STATO di ATTUAZIONE PUA – Ordinanza 39/2017

Comuni con aree perimetrate ai sensi Ordinanza 25/2017Procedimento PUA non avviato per approfondimenti geologiciPUA in fase di redazionePUA adottato in Consiglio ComunaleConferenza Permanente effettuataPUA approvato dal Consiglio Comunale
14 Comuni con 16 PUA34423
 19%25%25%13%19%
Dati USR Regione Marche (settembre 2022)

STATO di ATTUAZIONE PSR – Ordinanza 107/2020

NO PSRProposta PSR in redazioneProposta PSR di prossima approvazioneProposta PSR approvata in CCConferenza Permanente convocataPSR da aggiornare a prescrizioni Conferenza PermanentePSR aggiornato a prescrizioni Conferenza PermanentePSR APPROVATO
68220614
 35%9%9%0%26%4%%
n.23 Comuni con PSR = 79% dei Comuni maggiormente colpiti (Ordinanza 101/2020)
N. 23 Comuni con PSR = 79% dei Comuni maggiormente colpiti (Ordinanza 101/2020)
Dati USR Regione Marche (settembre 2022)

  • E’ innegabile quindi che l’applicazione di tali strumenti possa possa costituire una sperimentazione indispensabile anche per la definizione della nuova Legge Urbanistica Regionale, in quanto alcuni principi di pianificazione associati ad una programmazione mirata consentirebbero di mettere in campo vision più funzionali alla soluzione di criticità territoriali anche di livello intercomunale, a partire dall’individuazione di specifiche componenti territoriali: fragilità, valori, vincoli, pressioni, per arrivare ad individuare i temi centrali del nuovo Governo del Territorio dei territori fragili: il tema della protezione da eventi calamitosi (sisma, alluvioni, esondazioni) il tema dell’accessibilità, tema della promozione culturale e turistica, il tema della rigenerazione urbana e ambientale, il tema della riconversione funzionale ed economica.