Sezione Veneto
A cura di: Regione del Veneto (Salvina Sist, Fabio Mattiuzzo, Claudio Perin, Alberto Miotto, Andrea Bonato, Giorgio Doria, Monica Tomaello)
1. IL QUADRO DI SINTESI SOCIO-ECONOMICO
Con una popolazione di 4.854.633 residenti (anno 2021) e 2.085.372 famiglie (anno 2019), il Veneto rappresenta una Regione di grande dimensione (8,23% della popolazione italiana), con dinamiche demografiche che nell’ultimo triennio hanno fatto registrare un andamento essenzialmente negativo e in linea con la situazione nazionale: un calo del 0,61% della popolazione, un incremento dello 0,53% delle famiglie, un incremento del 9,3% dell’indice di vecchiaia (tra i più alti) e un incremento del 4,41% della popolazione straniera.
Sul piano economico, la Regione ha fatto registrare un calo del 1,9% del tasso di crescita del PIL nel periodo 2007-2019 (tra i più bassi), un calo del 1,35% del tasso di occupazione e un leggero incremento dello 0,41% degli addetti alle costruzioni nel periodo 2018-2021, infine un avanzamento del 51,41% della spesa del POR 2014-2020 (anno 2021), percentuale inferiore alla media nazionale.
In ordine alla tematica della pianificazione comunale, nel periodo 2018-2021 il tasso di rinnovo è stato del 5%, in linea con la media nazionale, a fronte di un incremento di consumo di suolo, che nello stesso periodo è pari allo 1,06%, dato superiore alla media nazionale.

2. LO STATO DELLA LEGISLAZIONE REGIONALE
Legge Urbanistica Regionale | Legge Regionale sul Consumo di Suolo | Legge Regionale sulla Rigenerazione urbana |
L.r. 11/2004 “Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio” | L.r. 14/2017 “Disposizioni per il contenimento del consumo di suolo e modifiche della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 “norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio” e provvedimenti attuativi della legge | Le disposizioni in materia sono contenute nel testo di legge sul contenimento del consumo di suolo – L.r. 14/2017 Ulteriori misure per la riqualificazione urbana sono contenute nella L.r. 14/2019 – politiche per la riqualificazione urbana e la rinaturalizzazione del territorio |
- È stato definitivamente completato il quadro della pianificazione territoriale di scala provinciale con l’approvazione di tutti i piani territoriali di coordinamento provinciale (già conclusa nel 2015) e del piano territoriale generale della città metropolitana di Venezia (2019). Con l’approvazione di quest’ultimo è stato ultimato il trasferimento delle funzioni in materia di approvazione dei piani di assetto del territorio comunale/intercomunale (PAT/PATI), un tempo in capo alla regione.
- Nel contempo è proseguito il processo di rinnovamento degli strumenti urbanistici comunali che vede, al 2022, il novanta per cento dei comuni dotati di PAT. Il risultato, a 18 anni dall’emanazione della Legge regionale sul governo del territorio, è stato determinato soprattutto dalla responsabilizzazione delle amministrazioni comunali e dalla contestuale riduzione delle possibilità di operare varianti ai vecchi PRG. Un significativo incentivo al rinnovamento è stato rappresentato dalla iniziale previsione di finanziamenti regionali per le iniziative intercomunali nella redazione dei piani e per l’implementazione delle banche dati alfanumeriche associate ai temi contenuti negli strumenti urbanistici. Rimane uno “zoccolo duro” del dieci per cento di comuni, soprattutto di piccola dimensione e montani, che hanno ancora qualche difficoltà nel dotarsi di un piano rinnovato. Difficoltà dovute, secondo un’indagine effettuata dalla direzione regionale competente, alla presenza di criticità economiche, o amministrative, o alla presenza di uno strumento vigente che consente comunque un’adeguata gestione delle esigenze comunali.
- È continuato il processo di riduzione progressiva del consumo di suolo programmato, avviato con l’approvazione della L.r. 14/2017, della DGR n. 668/2018 e della DGR n. 1325/2018. Con questi provvedimenti è stata individuata la quantità massima di consumo di suolo ammessa nel territorio regionale e sono state stabilite le superfici di consumo massime ammesse per ciascun comune, da recepire con un’apposita variante di adeguamento. Le amministrazioni che hanno approvato tale variante sono, al 2022, più del settanta per cento.
- La L.r. 14/2019, dedicata alle politiche per la riqualificazione urbana e per la rinaturalizzazione del territorio, ha introdotto ulteriori misure finalizzate al riordino urbano, alla qualità architettonica, alla sostenibilità ed efficienza ambientale, alla valorizzazione del paesaggio, alla rinaturalizzazione del territorio ed alla sicurezza delle aree dichiarate di pericolosità idraulica o idrogeologica, in continuità con i principi espressi dalla L.r. 14/2017. In particolare, è stato introdotto il nuovo istituto dei “crediti edilizi da rinaturalizzazione” le cui regole e misure applicative sono state stabilite con la DGR 263/2020 e con la Circolare n. 1/2021.
3. LO STATO DELLA PIANIFICAZIONE COMUNALE, I COMUNI CAPOLUOGO
BELLUNO | PADOVA | ROVIGO | TREVISO | VENEZIA | VERONA | VICENZA |
PRG (appr. DGR n° 1899/1999) PAT adottato nel novembre 2021 | PAT (ratifica DGP n.142/2014) | PAT (appr. DGR n. 679/2012) | PAT (ratifica DGP n. 200/2015) | PAT (ratifica DGP n. 128/2014) | PAT (appr. DGR n. 4148/2007) | PAT (ratifica DGR n. 2558/2010) |
- In ordine alla pianificazione comunale, si sottolinea il trend negativo del relativo tasso di rinnovo, che dal 21,6% nel periodo 2015-2018 è passato allo 5% nel periodo 2018-2021.
- Ad agosto 2022 solo il 10% dei comuni del Veneto – 58 comuni su 563 – risultano del tutto privi di PAT/PATI approvato o adottato. I comuni con il nuovo strumento adottato sono 23.
4. LO STATO DELLA PIANIFICAZIONE DI AREA VASTA
PIANI TERRITORIALI E DI SETTORE
Piano Regionale Territoriale | Piano Regionale Paesaggistico | Piano di Assetto Idrogeologico | Piano Stralcio Difesa Alluvioni | Piano Regionale Attività Estrattive |
PTRC 2020 approvato con DCR n. 62 del 30/06/2020 Piani di Area del PTRC Vigenti confermati nella Tavola “Ricognizione degli ambiti di tutela del PTRC 1992” del PTRC 2020: Massiccio del Grappa, Delta del Po, Laguna e Area Veneziana (PALAV), Tonezza Fiorentini, Quadrante Europa, Auronzo Misurina, Fontane Bianche, Palude del Brusà, Transfrontaliero Comelico Ost Tirol, Montello, Monti Berici, Pianure e Valli Grandi Veronesi | Avvio del piano possibile solo dopo la firma della nuova Intesa con il Ministero della Cultura Piani Ambientali regionali vigenti (non sono piani paesaggistici ma Piani ambientali ai sensi della Legge Regionale del 16 agosto 1984, n. 40): Dolomiti d’Ampezzo (1999), Fiume Sile (2000), Colli Euganei (1998), Delta del PO (2012) – Piano Ambientale del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi vigente (2000) | Le Autorità di bacino hanno redatto il proprio PAI per stralci, in parte approvati e in parte adottati: Po (2001), Isonzo, Tagliamento e Brenta-Bacchiglione (2012), Adige (2006), Fissero Tartaro Canalbianco (2002), Lemene (2002), Sile e Pianura tra Piave e Livenza (2006), Bacino scolante Laguna di Venezia (2015) | Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni del Distretto idrografico Padano (PGRA) (approvato con provv. del 03/03/2016) PGRA del Distretto Alpi Orientali (PGRA) (approvato con provv. del 03/03/2016) Primo aggiornamento del PGRA adottato il 21/12/2021 | Piano Regionale delle Attività di Cava (PRAC) approvato con DCR n.32/2018 |
I PIANI TERRITORIALI PROVINCIALI
BELLUNO | PADOVA | ROVIGO | TREVISO | VENEZIA | VERONA | VICENZA |
PTCP vigente (DGR n. 1136/2010 e DGP N. 121/201) | PTCP vigente (DGR n. 4324/2009 e DCP n. 55/2011) | PTCP vigente (DGR n. 683/2012 – DGP n. 146/2012) | PTCP vigente (DGR n. 1137/2010) | P.T.G. (Delibera del Consiglio metropolitano n. 3/2019) con tutti i contenuti del precedente PTCP (DGR n. 3359/2010 – DGP n. 8/2011) | PTCP vigente (DGR n. 236/2015) | PTCP vigente (DGR n. 708/2012 |
- Il progetto “P.AGE.S. – dal Piano strategico all’AGEnda per lo Sviluppo sostenibile della Città metropolitana di Venezia”, avviato nel 2019, si pone l’obiettivo di definire l’agenda metropolitana per lo sviluppo sostenibile, strumento strettamente connesso con il Piano strategico metropolitano, ed in particolare con la sua revisione in un’ottica di sostenibilità. Il progetto è finanziato dal MiTE e si inserisce in un’iniziativa di quest’ultimo per promuovere l’approvazione di strategie regionali e di agende metropolitane per lo sviluppo sostenibile; vede il coinvolgimento dei Comuni metropolitani, nonché il coordinamento con la Regione del Veneto (https://cittametropolitana.ve.it/progetti_in_corso/progetto-pages-dal-piano-strategico-allagenda-lo-sviluppo-sostenibile-della-citt%C3%A0).
5. LO STATO DELLA PROGRAMMAZIONE REGIONALE
Documento di Programmazione Economico e Finanziaria | Piano Operativo FESR | Programma di Sviluppo Rurale | Piano Energetico Regionale | Piano di Gestione dei Rifiuti | Piano Regionale dei Trasporti |
DEFR 2022-2024 approvato con DACR n. 135/2021 Nota di aggiornamento approvata con DACR n. 143/2021 | POR FESR 2014-2020 approvato 17/08/2015 PR-FESR 2021-2027 in fase di approvazione | PSR 2014-2020 ratificato con DGR n. 947/2015 | PERFER approvato con DCR n.6/2017 Redazione del nuovo PERFER avviata con DGR n. 313/2022 | PRUS appr. con DCR n.30 29/4/2015 | Nuovo PRT approvato con DCR n. 75 del 14/07/2020 |
Piano Regionale di Tutela delle Acque | Piano di Tutela della Qualità dell’Aria | Piano del Demanio Marittimo | PNRR-Next Generation Progetti regionali | Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile | |
PTA appr. con DCR n.107 /2009 – modificato nel 2015, 2017,2018 e 2021 | PRTRA approvato con DCR n. 90/2016 | Direttive regionali (alleg. S/1 alla LR n. 33/2002, Piani com. Arenili) | DGR n. 296/2022 adozione 16 progetti innovativi e strategici per il PNRR – proposti al Governo e in fase di interlocuzione Attuazione interventi finanziati dal PNRR in varie missioni | SRSvS – documento “Veneto Sostenibile” approvato dal Consiglio regionale il 20/07/2020 |
- Con DGR n. 296/2022 sono stati adottati 16 progetti innovativi e strategici, formulati nell’ambito del Tavolo di partenariato costituito con la L. n. 108/2021 e coerenti con le linee di finanziamento previste dal Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza (PNRR), da discutere in fase di interlocuzione con il Governo ai fini dell’attuazione del PNRR in Veneto. Il pacchetto dei 16 progetti, inseriti nel documento denominato “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. I progetti strategici per il Veneto del futuro”, rappresenta la proposta strategica per lo sviluppo del territorio e delle imprese del Veneto. I progetti dovranno rispondere alle specifiche dei bandi e/o degli avvisi che verranno via via pubblicati. La finalità della proposta è stata quella di definire delle schede progettuali che, da un lato, vedessero la compagine partenariale concorde sull’importanza dell’intervento e sulla sua promozione in ogni sede ritenuta opportuna, dall’altro, delineassero gli elementi essenziali dell’intervento medesimo lasciando opportuni spazi per meglio definirlo alla luce delle determinazioni ministeriali entro le quali ciascun progetto dovrà essere presentato e realizzato. (https://bur.regione.veneto.it/BurvServices/Pubblica/DettaglioDgr.aspx?id=473312 ).
6. AREE CRITICHE E TEMI SPECIFICI
- Oltre al rafforzamento delle politiche di limitazione del consumo di suolo e di impulso alla rigenerazione urbana, cui si è già fatto cenno nei paragrafi precedenti, i temi della pianificazione che hanno impegnato maggiormente il governo regionale negli ultimi anni sono stati quelli legati all’approvazione del nuovo PTRC, avvenuta nel 2020, al conseguente avvio del processo di adeguamento dei piani territoriali e urbanistici di livello subordinato, al completamento del quadro della pianificazione locale, alla complessa ripartenza del processo per la formazione del piano paesaggistico regionale, già iniziata negli anni scorsi con l’avvio della ricognizione dei vincoli ex D.Lgs. 42/2004 (in buona parte completata), la sperimentazione compiuta sui piani paesaggistici d’ambito e la redazione del “Documento per la valorizzazione del paesaggio veneto” allegato al PTRC.
- In un quadro generale fortemente condizionato dall’emergenza sanitaria e dalla sempre più difficile situazione economica, aggravata dal conflitto ucraino, si è assistito negli anni più recenti all’entrata in campo di ingenti risorse per la rigenerazione urbana, destinate ai comuni, e per la riqualificazione edilizia (bandi statali per la rigenerazione, PINQUA, bandi PNRR, bonus edilizi, ecc.). Queste improvvise opportunità, se da un lato hanno attenuato la significatività di alcune iniziative legislative messe in campo dalla regione, di carattere soprattutto premiale e incentivante, dall’altro ha evidenziato i limiti delle strutture tecniche e amministrative comunali, ridotte al minimo nel corso degli anni e non del tutto preparate ad affrontare tempi, regole e modalità di intervento così stringenti.
- Questo quadro critico, tuttavia, non ha fatto venir meno l’impegno della regione e degli enti locali nell’attuazione del PNRR e delle linee di intervento della Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile, ed ha anzi rafforzato l’impegno a coniugare i modelli di sviluppo insediativo ed infrastrutturale con la sostenibilità ambientale delle trasformazioni, attraverso strumenti urbanistici in grado di contribuire in misura più efficace a mantenere gli equilibri ambientali e a salvaguardare la salute, la produzione agricola, la tutela degli ecosistemi naturali e la difesa dal dissesto idrogeologico.
- In questa direzione sono stati avviati, fin dal 2018, bandi regionali a cadenza annuale per interventi di demolizione delle opere incongrue, degli elementi di degrado e dei manufatti ricadenti in aree a pericolosità idraulica e geologica e nelle fasce di rispetto stradale, con ripristino del suolo naturale o seminaturale. Ancora, sono state introdotte con la L.r. 14/2019 misure incentivanti con le medesime finalità di “pulizia” del territorio, rappresentate in particolare dai “crediti da rinaturalizzazione” ai quali si è già accennato, ed operate attraverso ricognizioni periodiche degli “edifici incongrui” da parte dei comuni, anche su iniziativa dei privati. Sempre su iniziativa dei privati continuano a ricoprire un peso significativo nei processi di revisione degli strumenti urbanistici comunali le cosiddette “varianti verdi” per la restituzione alla destinazione agricola delle aree trasformabili programmate e non attuate, introdotte con l’articolo 7 della L.r. 4/2015 quale anticipazione delle iniziative per il contrasto al consumo di suolo adottate a partire dal 2017 con la L.r. 14.
- L’attuazione e il monitoraggio di quest’ultima (L.r. 14/2017) hanno evidenziato alcune nuove criticità, legate all’emergere di temi di rilievo quali l’impatto delle misure derogatorie, della logistica e delle FER (in particolare il fotovoltaico a terra) nell’uso/consumo di territorio agricolo. Per quanto riguarda la prima, il ricorso da parte di molti comuni alle procedure derogatorie del SUAP ha comportato la sottrazione di alcune significative trasformazioni alle limitazioni introdotte dalla legge, spingendo l’amministrazione regionale ad avviare una parziale revisione delle esclusioni previste (il relativo progetto di legge è attualmente in discussione). Le problematiche legate allo sviluppo della logistica, emerse soprattutto con la pandemia e con il conseguente ulteriore sviluppo del commercio online, pongono difficoltà alle quali la regione sta cercando di rispondere anche attraverso la pianificazione concertata delle aree in prossimità dei nodi e caselli autostradali, secondo le nuove modalità introdotte dal PTRC. Quanto infine al potenziale impatto degli impianti fotovoltaici a terra sulla sottrazione di suoli all’uso agricolo, la regione è intervenuta con l’avvio del nuovo PERFER e con la recente L.r. 17/2022 volta, in particolare, alla salvaguardia delle aree agricole di pregio. Si tratta di un tema sensibile in una regione dove l’agricoltura continua a rappresentare un settore economico assai importante, e rispetto al quale è in corso una complessa interlocuzione tra Stato e regioni che vede contrapporsi da un lato la necessità di produrre sempre maggiori quote di energia da FER e, dall’altro, quella di salvaguardare le produzioni agricole per l’alimentazione umana e animale e di tutelare un paesaggio e un territorio già sottoposti a grandi pressioni e rischi antropici nei decenni passati.
- Tra gli ulteriori effetti della pandemia, le prolungate costrizioni imposte ai cittadini hanno fatto accrescere la consapevolezza dell’importanza e del carattere trasversale del tema del verde urbano ed extraurbano, in relazione non solo alle funzioni di mitigazione microclimatica, decontaminazione dell’aria e regolamentazione dell’acqua piovana, ma anche ai benefici delle infrastrutture verdi per il benessere fisico e sociale. La regione ha costituito un tavolo multidisciplinare sull’“urban health”, finalizzato anche alla predisposizione del nuovo piano regionale di prevenzione e, dal 2021, ha avviato un tavolo di coordinamento con i responsabili tecnici del verde dei capoluoghi di provincia, l’Associazione Italiana Direttori e Tecnici Pubblici Giardini e l’ANCI.
- Sul tema del consumo di suolo è stata rafforzata la collaborazione con l’ARPA Veneto e con l’ISPRA, grazie alla quale dal 2020 è possibile verificare annualmente le tipologie e la localizzazione dei consumi di suolo più significativi rilevati dall’Agenzia per l’ambiente, e compiere verifiche incrociate dei dati. Questa attività ha fino ad oggi evidenziato come la maggior parte delle trasformazioni nel territorio regionale siano dovute a cantieri, infrastrutture, attività di cava o bacini di laminazione e ad interventi in deroga ammessi dalla L.r. 14/2017, legati in particolare alla logistica.
- In continuità con le attività avviate per il monitoraggio del PTRC, la regione sta collaborando con il progetto del MiTE per l’individuazione del sistema di indicatori e delle modalità di monitoraggio VAS dei piani regolatori comunali, in modo da poter in futuro acquisire ed elaborare con continuità informazioni utili per valutare l’efficacia delle misure introdotte e per orientare le azioni di governo del territorio verso l’attuazione delle agende e delle strategie di sostenibilità.
- In parallelo con il percorso avviato per la formazione del piano paesaggistico regionale cui si è accennato all’inizio, proseguono e si consolidano le attività dell’Osservatorio regionale per il paesaggio, finalizzate a promuovere la salvaguardia, la gestione, la riqualificazione dei paesaggi veneti e ad integrare il paesaggio nelle politiche di pianificazione ad ogni livello. L’Osservatorio regionale estende la propria attività a tutto il territorio veneto attraverso il coordinamento delle attività dei 13 Osservatori locali aderenti alla Rete regionale degli Osservatori locali per il paesaggio e, tra le molte attività, organizza iniziative e corsi per amministratori pubblici, tecnici, agricoltori e docenti scolastici in collaborazione con enti, organismi e università venete.
- Sempre in tema di paesaggio, nel 2019 le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità UNESCO, affiancandosi agli altri otto luoghi del Veneto già iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale. I comuni interessati hanno avviato una puntuale revisione dei propri strumenti urbanistici e dei relativi apparati normativi finalizzata a recepire le regole di tutela e salvaguardia del paesaggio rurale conseguenti all’importante riconoscimento.
- Infine, sono in corso di realizzazione importanti interventi infrastrutturali nella montagna bellunese, iniziati con l’organizzazione dei mondiali di sci alpino del 2021 e proseguiti con l’organizzazione delle olimpiadi e paralimpiadi invernali Milano Cortina 2026. Oltre agli impianti e alle infrastrutture sportive e per la ricettività, si tratta di significative opere di miglioramento, potenziamento e integrazione della rete stradale e ferroviaria e, più in generale, del sistema della mobilità, e di interventi di riqualificazione di immobili pubblici nei Comuni che ospitano le Venues Olimpiche.