I 20 ANNI DEL RdT*
A cura di Piero Properzi e Donato Di Ludovico
Nel 2000 la Dicoter del Ministero del Lavori Pubblici incarica l’Inu della elaborazione di un Rapporto sullo stato della Pianificazione i cui esiti vengono pubblicati in due volumi nel 2001. Con esso si conclude una importante stagione di collaborazione scientifico-culturale con l’Istituto che si interrompe nell’avvicendamento politico alla guida del Ministero. L’Istituto assume allora l’impegno di garantire periodicità al Rapporto che, su proposta di Paolo Avarello, prende la denominazione di Rapporto dal Territorio INU, affiancato da Rapporti Regionali.
Il Rapporto dal Territorio INU viene edito dall’Istituto come esito di una attività di rilevazione strutturale e periodica dal 2003 con cadenza biennale e triennale. Il suo format si è evoluto nelle diverse edizioni (2003-2022) in relazione sia alla rete di collaboratori esterni che alla formazione di un gruppo di ricercatori INU, e nelle varie edizioni si è arricchito di geografie e di indicatori ma anche delle opinioni di autorevoli protagonisti del dibattito culturale e politico. In questa forma il Rapporto fornisce altresì un prezioso contributo alla evoluzione del Programma politico-culturale dell’Istituto, anche con una sintesi dell’attività prodotta dal mondo INU (Community, Convegni, Giornate di studio). Nelle ultime edizioni, fornisce inoltre una base interpretativa delle complesse mutazioni della sfera pubblica in atto nel Paese, anche con il contributo di altri importanti centri di ricerca nazionali.
Il progetto del Rapporto dal Territorio
Il “monitoraggio” dello stato della Pianificazione si colloca nella attività statutaria dell’INU (Art. 1) ed in quella operativa definita dal Regolamento (Art. 1 lett. a) e i), e Art. 11). Nel loro insieme, le due attività definiscono implicitamente anche la natura di Società scientifica e di Ente di ricerca che l’Istituto svolge nel panorama nazionale e al contempo costruiscono il fondamento del suo progetto politico-culturale.
Nello specifico, la ricerca istituzionale è stata svolta negli anni in forme diverse: inizialmente, in modo episodico su specifici ambiti o temi attraverso gruppi di lavoro e commissioni tematiche; più recentemente con la costituzione di communities; quindi in forma strutturata e periodica, con la redazione del Rapporto dal Territorio INU (RdT), attività istituzionale dell’Istituto, quest’ultima svolta insieme a una consistente attività di ricerca per Enti ed Istituzioni (oltre 100 ricerche). Una attività complessa che ha coinvolto molti soci ed ha avuto riflessi consistenti nella definizione del programma politico culturale dell’INU.
Le forme di razionalità che più hanno caratterizzato queste attività sono riferibili essenzialmente a tre fasi storiche della vita dell’Istituto: quella che possiamo definire ‘culturalista-elitaria’, che dai primi anni del dopoguerra arriva alla fine degli anni sessanta; quella di carattere prevalentemente ‘politico- movimentista’, che si colloca tra il 1969 e il 1993 e quella successiva al Congresso di Palermo, fortemente caratterizzata da un importante impegno disciplinare e da una precipua e costante attenzione ai principi e ai criteri dell’’organizzazione amministrativa’ (Amministrare l’Urbanistica).
Dal congresso di Cagliari (2011) a quello di Riva del Garda (2019), l’attenzione dell’Istituto si è orientata verso le prassi innovative piuttosto che verso una revisione astratta degli strumenti, recependo una interpretazione ‘urbanistica’ dello ‘sperimentalismo democratico’ (Sabel 2013) proposta da Fabrizio Barca all’apertura del congresso di Cagliari e di questa linea di ricerca la redazione del RdT si è fatta interprete attiva.
Il RdT, come complesso di attività conoscitive, è fortemente radicato nella storia dell’Istituto, e volendone rintracciare una ‘data di nascita’, la si può individuare, perlomeno nella definizione dei contenuti e nelle finalità, nella presentazione del corso di laurea in urbanistica di Giovanni Astengo allo IUAV (sede Preganziol), che ne sottolinea l’utilità per il Paese e l’opportunità per l’Istituto.
D’altro canto, l’Istituto aveva nel tempo effettuato numerose inchieste sullo stato della Pianificazione comunale (dal 1949 al 1963), pubblicandone gli esiti su Urbanistica (vedi i nn. 13, 15-16, 38 della rivista) , ma senza una continuità né una metodologia di rilevazione. Nel congresso di Bologna del 1995, Simone Ombuen presenta una prima elaborazione sistematica sullo stato della pianificazione comunale, definendone criteri di rilevazione ed omogenizzazione dei dati regionali.
Il Direttore Generale della Dicoter (Direzione Generale del Coordinamento Territoriale, Ministero dei Lavori Pubblici), Gaetano Fontana, in quegli anni, proprio sulla necessità di un’azione conoscitiva e di un monitoraggio da parte del Ministero, apre con l’Istituto un rapporto che caratterizzerà una feconda stagione di collaborazione culturale. Il 1° Rapporto sullo stato della pianificazione del territorio 2000 (pubblicato nel 2001), predisposto dall’INU su incarico del Ministero, vedrà successivi momenti di fertile attività istituzionale .
Le due Conferenze del Territorio di Genova (2001) e Caserta (2003) sono i momenti centrali di questa intensa stagione di rilancio delle prassi di piano da parte del Ministero, che ne affida l’organizzazione all’INU.
La struttura del 1° Rapporto della Dicoter viene ‘progettata’, in accordo con Gaetano Fontana, dall’allora gruppo dirigente dell’INU, da Stefano Stanghellini, Paolo Avarello e da Piero Properzi, che ne assume, da allora in poi, il coordinamento e la responsabilità scientifica coinvolgendo in essa Simone Ombuen dal 2010 (fig. 1). E’ allora che vengono definite le linee di ricerca e le modalità documentarie ed espositive di quello che sarà successivamente il RdT/INU.

Quando, per un succedersi degli eventi politico-amministrativi, si interrompe il rapporto con il Ministero (Ministro Altero Matteoli), incentrato essenzialmente su Gaetano Fontana, l’Istituto decide di dare continuità al Rapporto, con una diversa denominazione: ‘Rapporto dal Territorio’, suggerita da Paolo Avarello, intendendo con ciò sottolineare la particolare capacità dell’Istituto di costruire una rete di sensori nei territori grazie alle proprie sezioni regionali.
Le Sezioni si muovono producendo Rapporti regionali che concentrano la propria attenzione sulle politiche dei governi locali i cui esiti sono trasferiti successivamente nel Rapporto nazionale.
Da allora, con una periodicità prima biennale (2003-5-7-10) e poi triennale (2016-19-22), il Rapporto ha svolto, con i caratteri della comparabilità dei dati e al contempo di attenzione alla evoluzione della società, un ruolo di supporto alla riflessione disciplinare e di riferimento per le attività decisionali degli enti territoriali.
La successiva tabella (Tab. 1) riporta una lettura comparata della evoluzione delle strutture del RdT e delle modalità di esposizione, così come dei temi caratterizzanti il periodo considerato.

Il Rapporto ha inoltre fornito un supporto argomentativo alla definizione dei temi (fig. 2) affrontati dai Congressi dell’Istituto dal 2003, ‘Il governo delle complessità’ (Congresso di Milano), al 2019, ‘Governare la frammentazione’ (Congresso di Riva del Garda).

Le prefazioni del RdT, a cura del Presidente, e le introduzioni, a cura del Responsabile scientifico, descrivono i caratteri di una incerta evoluzione disciplinare, ma anche quelli di una sostanziale mutazione della Sfera pubblica (ed. 2019), rispetto alle quali l’Istituto ha elaborato progressivamente il proprio posizionamento politico-culturale.
Si è trattato, infatti, di indagare il ‘cambiamento’: con le interviste ai protagonisti, diventati interlocutori autorevoli del Rapporto e dell’Istituto; con la valutazione dei dati relativi alla pianificazione, fatta dai curatori; con la elaborazione di indicatori di efficacia della pianificazione (dall’edizione 2007, fig. 3) e, infine, con la costruzione di ‘geografie’ dei fenomeni territoriali connessi al piano (fig. 3).

Di particolare interesse in questo senso è la serie storica dell’indice del rinnovamento della pianificazione (fig. 4).

Da questa attività di monitoraggio (attraverso la collaborazione con il CRESME per il RdT 2016), sono emersi gli aspetti più significativi delle relazioni complesse del Piano con i processi di sviluppo, e sono state messe a fuoco, nella loro diffusione e quantificazione, anche le questioni disciplinari che hanno caratterizzato il dibattito più recente: copertura territoriale / dotazione / utilità / ridondanza / nuove forme di piano / paradigma della coerenza e della compatibilità nella pianificazione, etc. Il RdT è divenuto così il luogo di incontro del mondo della ricerca svolta dalle istituzioni centrali, dall’Università e dalle strutture professionali.
Le Sezioni INU e le Communities hanno prodotto riflessioni strutturate sui singoli temi e sui sistemi di pianificazione regionali (leggi e piani) dando anche vita nel panorama disciplinare a un prodotto del tutto inedito con diversi piani di lettura e di interpretazione.
Il nuovo format del Rapporto dal Territorio
Il nuovo format del RdT 2022 mette in valore i tre principali bagagli esperienziali maturati in questi anni: la ‘rete della ricerca’, che a livello nazionale produce dati e indicatori di contenuto territoriale e con la quale il RdT interagisce con ISTAT, ISPRA, ISNART, CRESME, CAIRE (istituzioni con cui si sono stabiliti accordi di ricerca); la ‘rete dei ricercatori INU’, che opera in termini di volontariato e che deve tendere ad una sua definizione istituzionale come struttura di ricerca interna (INU Ricerca) ed infine la ‘banca dati’ che può costituire un Sistema Informativo Territoriale (SIT-INU) periodicamente aggiornabile e orientato alla definizione di Indicatori e di geografie fenomeniche.
Con questi obiettivi, l’edizione 2022 segna pertanto il passaggio ad un format esclusivamente digitale (fig. 5) ad accesso libero ma differenziato per tipologie di contesti e per prodotti. In particolare il SIT-INU ne costituirà il Core.

La costruzione di una forma strutturata di conoscenza dei fenomeni territoriali e dei processi di panificazione, da un lato, costituisce una solida base argomentativa, che non tutti gli Istituti culturali sono in grado di porre a base del loro lavoro, ma dall’altro, incide sulla vita sociale dell’Istituto in quanto produce una sedimentazione di conoscenze ed una relazionalità effettuale che spostano l’attenzione da una dimensione ‘disciplinare elitaria’ (tradizionale campo dell’accademia) ad una dimensione ‘pragmatica evolutiva’ propria delle prassi. In tal senso ne deriva una caratterizzazione dello stesso programma politico culturale dell’INU.
A fianco della tradizionale linea regolativo-legislativa ‘rifondata’ da Campos Venuti e prevalente nell’Istituto (nel bene e nel male ordinativa del piccolo mondo dell’urbanistica), è andata progressivamente maturando una componente, che ancora procede ‘per tentativi’, caratterizzata dall’attenzione alle dimensioni contestuali (Progetti Paese), alle prassi cooperative (Agenzie di Urbanistica, Gruppo Mezzogiorno) e progettuali (lo spazio pubblico) che si riferisce piuttosto alla tradizione cognitivo-progettuale di Astengo e Quaroni.
Di contro, una prevalente digitalizzazione, sia della strumentazione che dei quadri conoscitivi, sta modificando i rapporti tra un sapere esperto e gli utenti, determinando un necessario riposizionamento della disciplina su una dimensione cognitivo-progettuale piuttosto che su quella tradizionale regolativa-procedurale. Il RdT consapevole di questo. e più in generale nella modernizzazione del Paese, sta sperimentando con il suo nuovo format le potenzialità di questa nuova urbanistica delle prassi.
* articolo tratto da “Il Rapporto dal Territorio nel programma politico-culturale dell’INU”, pubblicato su URBANISTICA
Bibliografia
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Properzi P., Ombuen S. (2019) eds., Rapporto dal territorio 2019, Vol. 1-2-3, INU Edizioni, Roma.
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Properzi P., Di Lodovico D., Di Ludovico D. (2016) eds., Rapporto dal territorio 2016 – Materiali, INU Edizioni, Roma.
Properzi P. (2011) eds., Rapporto dal territorio 2010, INU Edizioni, Roma.
Properzi P. (2008) eds., Rapporto dal territorio 2007, INU Edizioni, Roma.
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Properzi P. (2001) eds., Rapporto sullo stato della pianificazione del territorio 2000, Vol. 1-2, INU Edizioni, Roma.
Sabel C.F. (2013), Esperimenti di nuova democrazia. Tra globalizzazione e localizzazione, Armando Editore.